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Calcio giovanile,
allenatore aggredisce l’arbitro donna

UNA GIOVANE direttrice di gara della sezione di Jesi è stata presa per il collo dal mister della squadra ospite durante la partita del campionato Under 17 di calcio a 5 (girone A) tra Senigallia Calcio e la Virtus Team di Fabriano. I padroni di casa: «Un episodio di assoluta gravità, proprio mentre si celebrava la Giornata nazionale contro la violenza sulle donne»

Foto d’archivio

 

Sta meglio ed è già stata dimessa dall’ospedale, F.C., la direttrice di gara della sezione di Jesi aggredita sul campo di via Cellini, due giorni fa a Senigallia, pochi prima del fischio finale dell’incontro tra il Senigallia Calcio e la Virtus Team di Fabriano valevole per il campionato di calcio a 5 – under 17. L’arbitro donna è stata letteralmente presa per il collo dal tecnico ospite, un episodio avvenuto proprio il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, dal quale prende le distanze proprio il Senigallia Calcio.  In una nota, il club sportivo condanna quanto accaduto durante la partita e considera «l’episodio di assoluta gravità poiché l’allenatore aggressore, anche dopo l’arrivo dei carabinieri chiamati per sporgere denuncia, ha continuato a esprimersi con fare minaccioso e aggressivo nei pressi degli spogliatoi, dove il personale militare stava raccogliendo testimonianze sull’accaduto e la giovane donna si stava riprendendo dallo shock. Molto provati da un punto di vista emotivo – continua la società –  sono apparsi immediatamente anche i giovani giocatori. Va ricordato a questo proposito che gli allenatori e i dirigenti delle squadre sportive sono innanzitutto educatori, usano il linguaggio dello sport per far esprimere e realizzare i giovani, che grazie all’impegno sportivo possono trovare un momento di aggregazione, di crescita e di armoniosa relazione con compagni, avversari, tecnici, dirigenti e direttori di gara». Il Senigallia Calcio esprime pertanto «solidarietà all’arbitro aggredita e stigmatizza quanti frequentano i campi di gioco senza la giusta attenzione e il rispetto per gli atleti, gli arbitri e la necessaria educazione. Nella giornata in cui la seria A celebrava la giornata di denuncia contro la violenza sulle donne, con i giocatori che sono entrati nei campi di gioco italiani con il viso segnato di rosso, un’aggressione inqualificabile nei confronti di una donna, direttrice di gara, ha manifestato quanto ancora la cultura del rispetto di genere debba crescere nel nostro Paese. Il Senigallia Calcio – conclude la società – rimane a disposizione delle autorità inquirenti per le procedure giudiziarie del caso e continuerà nel proprio principale ruolo di educare le giovani generazioni attraverso il linguaggio universale dello sport».

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