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Fitto sì, Acquaroli ‘ni’:
la Lega continua a fare melina
sul candidato per le Marche

REGIONALI 2020 – Dopo l'ok al nome scelto da Fratelli d'Italia per la Puglia, il Carroccio non scioglie invece la riserva sul deputato ed ex sindaco di Potenza Picena lanciato da Giorgia Meloni. Sullo sfondo resta sempre l'ipotesi de sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica

Paolo Arrigoni, responsabile Lega Marche

 

«Le valutazioni sul candidato governatore verranno fatte questo mese insieme agli alleati del centrodestra». Non si sposta di un millimetro il senatore e commissario della Lega per le Marche, Paolo Arrigoni, che mantiene il freno tirato sul nome di Francesco Acquaroli, calato ufficialmente da Giorgia Meloni come leader della coalizione di centrodestra in vista delle elezioni di primavera. Dopo l’ok del Carroccio, nei giorni scorsi, a Raffaele Fitto, uomo di Fratelli d’Italia in Puglia, il senatore Ignazio La Russa aveva affermato che «a maggior ragione», per le Marche ci sarebbe stato il via libera, ma a quanto pare, l’alleato forte della coalizione non la pensa così e le parole di Arrigoni affidate a Facebook lo confermano. Lo spartiacque sarà il voto del 26 gennaio in Emilia Romagna, dopo il quale i pesi e contrappesi del centrodestra potrebbero essere riposizionati. A livello locale, se Forza Italia e Udc hanno fatto sapere di appoggiare la scelta di Acquaroli – con il commissario azzurro Battistoni che ha però aggiunto di rimettersi alle decisioni finali del tavolo nazionale –, i civici e la parte più moderata dello schieramento ha avanzato qualche dubbio, vedendo nel deputato ed ex sindaco di Potenza Picena una figura troppo a destra per una regione dal dna poco estremista. L’altro nome che circola tra i corridoi del centrodestra è quello del primo cittadino di Civitanova, Fabrizio Ciarapica, sostenuto anche da diversi imprenditori del suo territorio. E nei prossimi giorni dovrebbe esserci una cena a suo sostegno. Molte nubi si dissiperanno dopo il 26: nel frattempo, va avanti il braccio di ferro strisciante tra Lega ed Fdi, con questi ultimi decisi a non mollare la propria candidatura nelle Marche, salvo una rimodulazione dello scacchiere nazionale che porti loro maggiori benefici.

(redazione CM)

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