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L’assistente sociale negli studi medici:
progetto pilota a Castelfidardo

ANCONA - Prevede la presenza, per un periodo di due anni e per 10 ore settimanali di questa figura professionale a sostegno di anziani e adulti in situazione di fragilità e per un un nuovo modello di servizi sanitari territoriali

Un momento della conferenza stampa all’Univpm per la presentazione del progetto di integrazione del Servizio sociale professionale nell’Assistenza Primaria

 

 

Un servizio che nasce nelle Marche, da un’attività di ricerca, per dare soluzioni ad un’esigenza del territorio. Si tratta del progetto che prevede la presenza di un assistente sociale negli studi medici per rispondere alle persone che vivono in condizioni di fragilità supportando al contempo le loro famiglie. Si chiama “Progetto sperimentale di Modello organizzativo per l’integrazione dell’Assistente Sociale nell’Unità Territoriale Professionale della Medicina Generale”, ed è realizzato con la partnership del Centro di Ricerca e Servizio sull’Integrazione Socio-Sanitaria dell’Università Politecnica delle Marche (Criss-Univpm), della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) Marche, del Sindacato Unitario Nazionale Assistenti Sociali (Sunas) e del Consiglio Regionale Ordine Assistenti Sociali (Croas Marche). Il progetto, presentato alla stampa, chiude il cerchio formazione, ricerca e lavoro e si pone in continuità con uno studio di fattibilità denominato ‘Passi’ (Percorsi Assistenziali Socio-Sanitari Integrati) e con una seconda sperimentazione all’interno del Progetto Meet us – Mediazione e Tutoring Urbano Sociale, realizzati dal Criss-Univpm negli anni 2011 e 2013. Gli esiti emersi da questi progetti, rilevati mediante valutazione che ha coinvolto i Medici di Medicina Generale, i pazienti e gli operatori del territorio, hanno evidenziato la necessità di ampliare la sperimentazione anche a livello nazionale.

La Fimmg e il Sunas hanno in seguito sottoscritto un accordo, con l’adesione del Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali, per la realizzazione di un progetto di integrazione del Servizio sociale nella Medicina Generale da promuovere a livello regionale. A oggi solo nella regione Marche è stata avviata tale sperimentazione. Presenti alla conferenza stampa Gian Luca Gregori rettore Università Politecnica delle Marche, Giovanna Vicarelli direttore Criss-Univpm, Carla Moretti Criss-Univpm, Marzia Lorenzetti – presidente Croas Marche, Dina Ubertini – segretario Sunas Marche, Fabrizio Volpini – presidente IV Commissione Sanità e Politiche Sociali Regione Marche e Sara Bugari assegnista di ricerca CRISS-Univpm.

IL PROGETTO – Il progetto prevede la presenza, per un periodo di due anni dal 2018 al 2020 e per 10 ore settimanali, dell’assistente sociale all’interno di uno studio medico di Medicina Generale dell’Area Vasta 2, nel Comune di Castelfidardo. La sperimentazione promuove un nuovo modello di assistenza territoriale volto a intercettare e accogliere i bisogni delle persone con un approccio globale alla salute, garantire percorsi di accompagnamento mediante la realizzazione di progetti personalizzati e promuovere l’attivazione e il coordinamento della rete dei servizi e delle risorse del territorio. I pazienti dello studio medico coinvolti nel primo anno di attività del progetto sono per la maggior parte anziani e adulti in situazione di fragilità. Tra le domande rivolte all’assistente sociale si evidenziano richieste di informazioni e consulenza in merito a problematiche sociali e di attivazione di progetti di presa in carico socio-sanitaria integrata, in un’ottica di continuità delle cure. L’obiettivo ora è di avere la figura dell’assistente sociale in tutti gli studi associati. Nella contrattazione nazionale e nel Piano socio sanitario regionale ci sono già tutti i presupposti per raggiungerlo. Questo modello, formatosi nelle Marche, è oggi di interesse nazionale e sarà presentato nel dettaglio durante il convegno con tutti i partner, aperto alla città, in programma il 13 febbraio 2020, alle ore 9.00, presso la Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche.

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