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Un ospedale da campo a Jesi
montato in poche ore

COVID 19 - Sarà operativo domani sera e, secondo le disposizioni dell'Asur, accoglierà in sei letti i pazienti del Pronto soccorso del 'Carlo Urbani' non contagiati da Coronavirus

L’ospedale da campo in fase di montaggio all’esterno del presidio sanitario ‘Carlo Urbani’ di Jesi

 

 

Un ospedale da campo per pazienti ‘No Covid’ ed esterno al ‘Carlo Urbani, sta per essere attivato anche a Jesi, sull’esempio di quello operativo al presidio sanitario di Torrette ad Ancona. Ad annunciarlo è stato proprio il sindaco della città, Massimo Bacci.  Si tratta di na struttura per 6 posti letto e la fine del montaggio è prevista per domani sera.«L’Asur sta completando l’allestimento di un ospedale da campo accanto all’ingresso del ‘Carlo Urbani’ dove accogliere i pazienti del pronto soccorso non infetti da Covid-19. L’ospedale da campo sarà operativo già da domani. Nel ringraziare l’Asur per questa scelta che consente una netta separazione, in fase di accoglienza, tra pazienti contagiati e non contagiati, mi piace cogliere l’occasione per rinnovare i sensi di profonda riconoscenza ai medici, agli infermieri, agli operatori socio-sanitari ed a tutti coloro che in questi giorni così drammatici si stanno prendendo cura dei pazienti. Ma ricordiamoci! La nostra gratitudine la potremo dimostrare concretamente in un solo modo: accogliendo il loro appello di restare a casa, per evitare ulteriori contagi e non mettere ulteriormente in crisi il già critico sistema sanitario locale».

Per il primo cittadino jesino, quella che è appena cominciata sarà «un’altra settimana decisiva. Ringrazio – aggiunge – l’assessore alla sanità Marialuisa Quaglieri ed i dottori Guglielmo Cherubini, Stefania Calcatelli e Francesco Bravi, rappresentanti rispettivamente dei medici di base, delle farmacie e della Croce Rossa, per aver organizzato l’istituzione del servizio di prescrizione e consegna farmaci a domicilio per i soggetti anziani e per quanti hanno patologie croniche. È un’iniziativa che permette ai soggetti più deboli di poter restare a casa, evitando rischiosi assembramenti negli ambulatori e nelle farmacie».

Le raccomandazioni per i cittadini sono sempre le stesse: ridurre il più possibile le uscite e «le volte in cui si va a fare spesa, per evitare assembramenti nei supermercati. Mi hanno pregato di rivolgere un appello affinché si vada a fare acquisti una volta a settimana avendo cura di fare rifornimento per più giorni, magari anche per più famiglie (come nel caso di chi ha genitori anziani), visto che proprio i supermercati e i negozi di generi alimentari sono quelli dove oggettivamente oggi si possono creare situazioni in cui le distanze interpersonali si riducono pericolosamente. Stiamo vivendo un’altra settimana difficile, registro un generale senso di responsabilità che fa ben sperare. Continuiamo a rispettare le regole fino in fondo».



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