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Viticoltura ed enologia si trasformano
«Fontezoppa porta il vino nelle case
e le degustazioni sono online»

CIVITANOVA ALTA - L'amministratore Mosè Ambrosi spiega come il coronavirus ha cambiato le abitudini e come l'azienda si è riorganizzata. «In futuro si andrà di nuovo in ristoranti ed enoteche ma l'attenzione alla qualità e al chilometro zero sarà maggiore»

Un momento degli aperitivi virtuali

Degustazioni a distanza ma virtualmente vicini attraverso gli strumenti tecnologici, consegna a domicilio gratuita e tanto tempo per pensare ai vini, ai prodotti di qualità e alle loro caratteristiche. Così Fontezoppa, l’azienda vinicola di Civitanova, affronta la trasformazione di viticoltura ed enologia a causa del coronavirus.

Mosè Ambrosi

«Questo è un momento epocale – sottolinea l’amministratore Mosè Ambrosi – un virus che ha cambiato e cambierà le nostre abitudini, che purtroppo ci ha privato della libertà, ma che fatto scaturire nuove idee, nuove opportunità e ci ha donato del tempo per riflettere. Nella frenesia quotidiana era impossibile da trovare. La vite e la produzione enologica a Fontezoppa non ha subito la quarantena, infatti abbiamo continuato a produrre vino, ad imbottigliare, a curare le nostre viti, perchè a differenza nostra, la natura ha continuato a fare il suo corso».

Cos’è cambiato allora?
«Sono cambiate le abitudini, tutto ad un tratto la mail aziendale ha smesso di notificarci ordini da parte dei nostri clienti, ma il telefono ha cominciato a squillare più frequentemente del solito. Erano tutti i nostri clienti esteri che ci chiedevano cosa stava succedendo in Italia, se stavamo bene di salute perché sui giornali esteri l’Italia era un lazzaretto. Mentre noi chiamavamo al telefono i clienti italiani per sapere il loro stato di salute, sopratutto quelli al Nord. E tutto ad un tratto ti accorgi che quello che ieri era la Cina, oggi  eravamo noi».

La consegna a domicilio (Foto Gasparroni)

Cominci a chiedere in giro, cominci ad avere clienti italiani chiusi, perché in zona rossa, poi ad un tratto diventi telegiornale dipendente e cerchi di non perdere nessuna parola del comunicato del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che spiega quali attività lavorative domani non potranno riaprire e ti accorgi che tu non sei tra quelle, e quindi puoi andare a lavorare, ma poi ti domandi a quale fine se i tuoi clienti, ristoratori, enotecari, distributori sono chiusi, Poi cominciano ad arrivare messaggi sopra messaggi su whatspp di amici colleghi produttori di vino, che ipotizzano una potatura verde, di non raccogliere quest’anno perché sarebbe inutile produrre vino se non sai a chi venderlo. I giorni passano, l’ansia da coronavirus scende, e cominci ad essere più lucido, a capire se ci sono mercati alternativi, a supportare clienti, collaboratori, famigliari. Nel frattempo, Prowine e Vinitaly vengono annullati, quindi niente appuntamenti con i clienti, niente visite, niente degustazioni di nuove annate, niente nuovi acquirenti».

A questo punto avete preso coscienza che non potevate arrendervi e che qualcosa dovevate inventare. Da dove avete iniziato?
«Abbiamo cominciato ad inviare campionature di vino ai nostri clienti, per una degustazione a distanza tramite dirette virtuali, molti clienti italiani si sono organizzati con l’asporto di vino ed abbiamo investito nel mercato del Delivery, e qui abbiamo scoperto un nuovo mondo. Infatti ormai da un mese ed oltre, ci siamo strutturati per la consegna a casa dei marchigiani, dei nostri vini, in maniera totalmente gratuita, da un lato come servizio per i nostri clienti abituali, da un lato per capire se poteva essere una nuovo mercato che prima avevamo preso in considerazione ma in parte. Inoltre per parlare dei nostri vini, agli interessati, non potendo muoverci dalla cantina, abbiamo iniziato a fare delle degustazioni virtuali che abbiamo denominato #aperitivovirtuale. Ogni giorno alle 18 accompagnati da esperti, amici, sommelier e clienti, ci divertiamo bevendo un nostro vino e parlando di attualità, territori e di quello che faremo dopo la quarantena, e debbo confessare che ormai è diventato un appuntamento fisso, che molto spesso di prolunga fino all’ora di cena ed oltre. Con questo, molti amici, hanno scoperto le nostre produzioni, da vitigni rari, come la vernaccia Nera, la Ribona, l’incrocio bruni ed hanno voluto provare qualche bottiglia, inviandoci molto spesso, foto di pranzi e cene in famiglia taggandoci nei social o semplicemente inviandoci una mail di ringraziamento».

Così il coronavirus è diventato un po’ meno terribile…
«Credo che questo Coronavirus nasconde un’opportunità, che va saputa cogliere, il futuro sarà proprio un ritorno alla normalità, ai pranzi o cene sociali, tra amici, con una giusta selezione di materie prime, italiane o meglio a km zero ed al giusto prezzo e noi nelle Marche abbiamo l’imbarazzo della scelta».

Come vi accolgono i vostri clienti quando consegnate il vostro vino?
«Molti anziani ci chiamano, chiedendoci se facciamo consegna a domicilio e nel rispondere che siamo felici di poter fare questo servizio, in molti ci ringraziano, perchè non vogliono rinunciare al bicchiere di vino a tavola che fa parte della nostra dieta ormai da decenni, e mentre prima venivo a trovarci in cantina e si soffermavano a fare due chiacchiere per impegnare qualche minuto del loro troppo tempo libero, oggi alla consegna, ti offrono un caffè, vogliono per forza che ti fermi a fare due chiacchiere con loro, e ti ringraziano con gli occhi lucidi per avergli portato 5 litri di vino a casa, ecco che seppur facendo tardi la sera arrivi a casa stanco ma gonfio di gioia per aver dato qualche ora di serenità in queste giornate lunghe e e troppo silenziose»

Qual è il vostro messaggio ai titolari di ristoranti ed enoteche?
«La vendita a domicilio non sostituirà la vendita ai nostri amici ristoratori ed enotecari, anzi appena si potrà ritornare al ristorante saremo i primi a farlo per la voglia di uscire e di essere comodamente seduti nelle splendide location a mangiare piatti curati e di estrema qualità, ma sono certo che questo tempo che stiamo avendo per parlare di vini, di tradizione non sarà stato inutile. Ci troveremo nei ristoranti  clienti più attenti alla qualità, clienti che nel frattempo avranno provato prodotti di qualità che troppo poco spesso prima trovavano in giro e che sceglieranno vini di qualità italiani, con un’occhio attento a quelli prodotti vicino casa ad un prezzo giusto».

Cosa deve fare chi vuole una consegna a domicilio?
«Attualmente, stiamo spedendo in tutta Italia i nostri vini e consegnando personalmente nelle Marche tutti i giorni, chi vuole può consultare tramite il nostro sito o tramite i social il catalogo dei vini e può chiamarci in azienda per qualsiasi informazione»

Cantine Fontezoppa sono in contrada San Domenico, 38 a Civitanova Alta, tel. 39 0733/ 790504 www.cantinefontezoppa.com.

(Articolo promoredazionale)

 

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