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Muore travolto dal treno,
il papà di Mattia: «Indagate ancora»

CIVITANOVA - Giordano Perini, papà del 16enne investito sui binari a Loreto, si oppone all'archiviazione dell'inchiesta: «Non mi rassegno, per me qualcosa di anomalo c'è stato e vado avanti, solo così potrò dormire la notte»

 

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«Non mi rassegno, per me qualcosa di anomalo c’è stato e vado avanti, solo così potrò dormire la notte». Giordano Perini, il papà di Mattia, il 16 enne morto lo scorso 9 gennaio a Loreto mentre attraversava sui binari della stazione non si dà pace ed è pronto a presentare ricorso all’istanza di archiviazione emessa dal Tribunale. Per lui il 2020 non è l’anno della pandemia, è l’anno in cui si è spento il sorriso del suo ragazzo, che Giordano cerca di tenere acceso attraverso una miriade di iniziative, l’associazione che porta il suo nome e un libro che verrà pubblicato il prossimo 17 marzo, data in cui Mattia avrebbe compiuto 18 anni. E non riesce a mandar giù quelle domande che non hanno ancora avuto risposta. Chiede che un tribunale e un giudice analizzino tutti gli elementi e ha chiesto aiuto anche a Federica Sciarelli e a Chi l’ha visto per cercare di riaprire il caso. La troupe della redazione è stata nei giorni scorsi a Loreto e presto manderà in onda un servizio che riguarda Mattia. «Mattia ha sbagliato ad attraversare sui binari, questo è chiaro, ma voglio risposte, voglio capire perché non ci sono più le immagini, perché non c’è la scatola nera, voglio vedere con i miei occhi e sapere per certo se vi siano altre responsabilità oltre a quella di mio figlio. Solo così potrò mettermi il cuore in pace e dormire la notte – commenta papà Giordano – abbiamo testimonianze che dicono che il treno non ha fischiato, alla Pm ho chiesto di pensare se fosse stato suo figlio. Avrebbe richiesto tutto il materiale oppure no? Avrebbe voluto sapere se in qualche modo quella tragedia poteva essere evitata sì o no?» La battaglia di Perini va avanti: «è l’unico modo per sentire ancora di averlo con me, per il suo compleanno di 18 anni sperando di poter fare una festa faremo uscire il suo libro, l’ho scritto io, una biografia sulla sua vita, sui sogni che aveva, sono cose che mi danno la forza di andare avanti per lui, diversamente non riuscirei. Non auguro a nessuno di  perdere un figlio, è qualcosa che ti cambia la mente e la vita per sempre».

 

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