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Licenziamenti rinviati all’Indelfab:
altri 6 mesi di cassa integrazione
con l’obiettivo reindustrializzazione

FABRIANO - E’ l’esito dell’incontro, svolto oggi in video conferenza tra il Ministero del Lavoro, le organizzazioni sindacali di Ancona e Perugia e la curatela, convocato nell’ambito della vertenza dell'azienda in fallimento con 537 lavoratori. Vertice al Mise anche per la Whirlpool

I lavoratori della ex Jp Industries di Fabriano durante la manifestazione di protesta

 

Licenziamenti rinviati per i lavoratori della Indelfab, l’ex Jp Industries di Fabriano: i sindacati lavorano per attivare altri sei mesi di cassa integrazione. E’ l’esito dell’incontro svolto oggi in video conferenza tra il Ministero del Lavoro, le organizzazioni sindacali di Ancona e Perugia e la curatela, convocato nell’ambito della vertenza dell’azienda in fallimento. Ad aprile i curatori fallimentari avevano comunicato l’avvio della procedura di mobilità per i 537 lavoratori: 275 dello stabilimento fabrianese di Santa Maria e 262 dello stabilimento di Gaifana, in provincia di Perugia. Nel corso del vertice di oggi è emerso che i nuovi provvedimenti normativi mettono a disposizione nuovi strumenti per scongiurare i licenziamenti, attraverso l’utilizzo di ulteriori 6 mesi di cassa integrazione, che comunque non devono gravare sul fallimento a livello di costi e prevedono la salvaguardia dei livelli occupazionali. «Come organizzazioni sindacali – sottolineano le Segreterie Fim, Fiom e Uilm di Ancona e Perugia – abbiamo ribadito con forza la necessità di usufruire degli ammortizzatori conservativi per la tenuta sociale nei territori e per accompagnare progetti di reindustrializzazione, anche a sostegno di eventuali interessamenti da parte di terzi, in una fase come questa in cui le Regioni ed il Governo stanno mettendo a disposizione una serie di fondi per il rilancio del Paese e dei singoli territori. Nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee con le lavoratrici ed i lavoratori per confrontarsi sulle necessità espresse dai curatori e condividere il percorso che possa mantenere i livelli occupazionali per un periodo maggiore, in cui si proverà con tutti i mezzi a costruire un vero progetto industriale». Il Ministero ha convocato nuovamente le parti per espletare in maniera definitiva l’esame congiunto l’11 agosto e questo ha permesso di scongiurare la prima ondata di licenziamenti.

Fabriano, un presidio di lavoratori e organizzazioni sindacali davanti allo stabilimento Whirlpool di Melano

Al Mise invece, sempre oggi e  quasi in contemporanea, si è svolto il vertice per la Whirlpool. L’azienda ha comunicato ai sindacati e al ministero dello Sviluppo Economico l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per i 340 operai dello stabilimento di Napoli. «non curante delle sollecitazioni del governo e dei sindacati di avvalersi delle ulteriori 13 settimane di cassa integrazione in ottemperanza all’avviso comune siglato da Cgil, Cisl e Uil – sottolinea la Fiom-Cgi- Whirlpool ha ammesso di voler approfittare della finestra temporale dello sblocco dei licenziamenti per procedere, nonostante gli utili in aumento negli ultimi due anni». A Varese i lavoratori sciopereranno stasera e domani per 3 ore a fine turno. Negli altri stabilimenti del gruppo, anche a Fabriano, sono previste assemblee per definire le mobilitazioni. Ulteriori iniziative verranno discusse nei prossimi giorni dal coordinamento sindacale nazionale.

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