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Il design incontra l’inclusione sociale:
nasce ‘Oltremare’

ANCONA - Nel negozio è stato allestito un moderno laboratorio dotato di nuove tecnologie digitali, in cui persone con disabilità o fragilità vengono accolte per apprendere un mestiere

La presentazione di Oltremare

 

Aprono ufficialmente i battenti di Oltremare, un nuovo spazio tra Ancona e Camerano che, attraverso la vendita e la produzione di oggetti di design, si impegna a formare persone con disabilità nelle professioni artigiane, creando per queste nuove occasioni di lavoro. L’appuntamento è per sabato 23 ottobre alle 15.30, in via delle Terme 22, a Camerano. Oltremare è un negozio dedicato al design all’home decor: produzione, selezione e vendita di oggetti di arredo pensati dai migliori designer italiani e realizzati da esperti artigiani; dai tessili, alla ceramica, dai cuscini ai soprammobili, dagli oggetti in vetro alle lampade. E’ uno spazio commerciale in cui visitatori ed appassionati possono fare esperienza ed acquistare prodotti di design moderni ma realizzati in fabbriche artigiane con tecniche della tradizione. Ma la vera peculiarità è che nel negozio è stato allestito un moderno laboratorio dotato di nuove tecnologie digitali, in cui persone con disabilità o fragilità vengono accolte per apprendere un mestiere. L’idea, sostenuta dal Comune di Ancona attraverso l’assessorato alle Politiche sociali, nasce dall’incontro tra la nuova Impresa Sociale Oltremare Design srl e la Fondazione Carovana di Ancona, con il supporto della Fondazione Cattolica Assicurazioni. La Carovana da diversi anni lavora con i giovani con disabilità, aiutandoli ad autodeterminarsi nella loro vita adulta. Il progetto di inclusione sociale e lavorativa di Oltremare è stato premiato attraverso un bando specifico della Fondazione Cattolica. «Il Comune di Ancona – afferma il sindaco Valeria Mancinelli – da molti anni è impegnato nel promuovere i diritti delle persone con disabilità, con particolare attenzione a sviluppare ove possibile e per quanto più possibile condizioni di autodeterminazione e di autonomia, con il cohousing, ad esempio, così come con l’inclusione lavorativa e con l’inclusione sociale su tutti i livelli possibili. Tra i nostri obiettivi principali c’è dunque proprio quello di garantire questi interventi che consentono di potenziare le autonomie acquisite e di mantenere le abilità raggiunte”. “Crediamo fermamente – spiega l’assessore ai Servizi Sociali Emma Capogrossi – che per raggiungere questo obiettivo sia fondamentale strutturare una rete forte di collaborazione tra pubblico, privato e terzo settore. Questo è il lavoro che il Comune di Ancona svolge da anni e sono molto numerosi i percorsi, le collaborazioni e gli strumenti operativi già attivati. Il nuovo progetto che oggi presentiamo è un altro passo avanti, significativo come ciascuno dei passi che muoviamo in questa direzione, perché per garantire il diritto all’inclusione è necessario che la rete delle collaborazioni si allarghi sempre di più. C’è bisogno, infatti, di un sistema articolato che sappia rispondere alle molteplici e diverse esigenze di un mondo così delicato e pieno di unicità, dove valorizzare le singole persone significa creare ricchezza per tutta la comunità». «Questo progetto – afferma Mirco Ametisti della Fondazione Carovana – è un ulteriore tassello rispetto al cohousing (“Dopo di noi”) e ai laboratori di vita autonoma (“Durante noi”), rivolti a giovani-adulti con disabilità di età compresa tra i 14 e 55 anni. In particolare, durante queste esperienze abbiamo riscontrato concretamente le problematiche occupazionali e le difficoltà di accesso al lavoro nel nostro territorio per le persone con disabilità: delle 7 persone coinvolte nel progetto di autonomia abitativa solo 2 sono attualmente occupate e dei 35 corsisti dei laboratori nessuno risulta inserito a livello lavorativo. A oggi vivono il gap occupazionale, appoggiandosi ancora alle famiglie di origine. Questa sperimentazione può pertanto dare una risposta concreta alle esigenze di occupazione e di autonomia di queste persone». In questa idea imprenditoriale la Fondazione Cattolica Assicurazioni ha riconosciuto l’avvio di un innovativo percorso di valorizzazione del potenziale che abita la disabilità, contribuendo a trasformare povertà in dignità, dipendenza in autonomia, esclusione sociale in integrazione: «E’ necessario – ha spiegato il presidente Adriano Tomba – superare il welfare a favore del workfare, che significa passare, per le disabilità, dal concetto di misura di ciò che manca a misura di ciò che è possibile. Non stiamo, dunque, coltivando un progetto, ma avviando un sistema progettuale». «Una sfida complicata – afferma il responsabile di Oltremare Pierluigi Fontana – atteso che per molti disabilità non fa rima con successo. Ma la storia è piena di esempi di successo: Van Gogh con il suo disturbo bipolare della personalità, Henri Matisse costretto su una sedia a rotelle, così come Franklin D. Roosevelt, Frida Kahlo, Andrea Bocelli, il celebre matematico John Nash, Carlo Zinelli, pittore schizofrenico recluso in manicomio, ed Antonio Ligabue in perenne equilibrio tra malattia mentale e pittura. Artisti, professionisti, creativi ma soprattutto coraggiosi. Personalità che sono riuscite, non senza fatica, a mostrare al mondo le proprie straordinarie abilità, raccontando nuove prospettive, soluzioni e visioni innovative. Oltremare intende cogliere queste abilità per offrirle al settore del design, assicurando che creatività e ricerca stilistica si fondano con i principi dell’inclusione sociale e della sostenibilità».

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