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Pugnaloni e Genga visitano
l’ospedale Inrca-Osimo:
“In arrivo nuovi ambulatori”

SANITA' - Stamattina il tour in corsia del sindaco osimano e del dg dell'istituto di ricerca. Garantiti nuovi locali all'Avis e tecnologie più avanzate per il reparto di Radiologia. In fase di definizione il progetto congiunto con la Azienda Ospedaliero-Universitaria Torrette di Ancona per l’attivazione di una funzione di Ortogeriatria. "Questa scelta sottrae il Ss Benvenuto e Rocco da una depauperazione progressiva dei servizi sanitari alla cittadinanza" commenta il primo cittadino

Il sindaco Simone Pugnaloni (terzo da sinistra) e il dg dell’Inrca Gianni Genga (secondo da destra) in visita stamattina nei reparti dell’ospedale Inrca-Osimo

E’ soddisfatto il sindaco Simone Pugnaloni. Stamattina insieme al direttore generale dell’Inrca, Gianni Genga, ha visitato i vari reparti dell’ospedale di Osimo che dal 1 gennaio è entrato a far parte del patrimonio dell’Istituto di ricerca di Ancona. “E’ stato un incontro cordiale e costruttivo, un’occasione per fare il punto della situazione e per parlare insieme delle azioni future che consolideranno e andranno ad implementare i servizi offerti dall’ospedale di Osimo – fa sapere Pugnaloni in un comunicato stampa – Si parte con il piede giusto. Abbiamo visitato i vari reparti ed incontrato il personale medico. Una squadra motivata che ha colto con entusiasmo le sfide da affrontare. Tutti i reparti sono operativi e continueranno ad offrire prestazioni per pazienti di tutte le fasce di età (non solo a carattere geriatrico), a cominciare dal pronto soccorso”.

Simone Pugnaloni davanti all’ospedale Ss Benvenuto e Rocco

Tra le questioni affrontate anche quella della sede Avis di Via Matteotti, attualmente inagibile e in attesa di lavori (leggi l’articolo). Alla presenza del presidente dell’associazione di volontariato, Matteo Valeri, “il direttore Genga – scrive ancora il sindaco – si è reso disponibile ad individuare, entro breve, locali spaziosi ed adeguati all’interno del nosocomio osimano a carattere temporaneo. Nel frattempo si valuterà congiuntamente alla presidenza dell’Avis il percorso più coerente e compatibile per giungere alla ristrutturazione della sede storica. A breve un nuovo incontro sulla questione. Altra notizia positiva riguarda la farmacia: entro la prima metà di febbraio verrà ripristina gradualmente la distribuzione diretta dei farmaci”.

Secondo il primo cittadino di Osimo grande attenzione sarà riposta anche “per il reparto di Radiologia, dove oltre a confermare tutte le attività già in essere la direzione dell’Inrca sta valutando nuovi interventi per l’adeguamento delle tecnologie e dei sistemi informativi. In fase di definizione il progetto congiunto con la Azienda Ospedaliero-Universitaria Torrette di Ancona per l’attivazione di una funzione di Ortogeriatria, progetto che naturalmente verrà sottoposto all’autorizzazione regionale. Chiaramente con l’attivazione di questo progetto si potrà implementare l’attività di tipo ortopedico già presente all’interno del presidio di Osimo. Novità anche nel campo della medicina del dolore. Da febbraio l’Unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione, diretta dal dottor Salvatore Iuorio, attiverà un ambulatorio di Analgesia per il trattamento di dolori acuti e cronici, dolori oncologici, patologie degenerative, trattamenti farmacologici, trattamenti con blocchi centrali e periferici, agopuntura, lombosciatalgie ed ernie discali”.

Gianni Genga

Un primo e positivo bilancio tracciato, insomma, dal sindaco di Osimo dopo la visita in corsia. “I sei mesi di sperimentazione per la fusione dell’ospedale di Osimo con l’Inrca ad oggi hanno fornito dati positivi ed incoraggianti, soprattutto per quelle attività non garantite all’interno dell’ospedale prima dell’integrazione. – chiude Simone Pugnaloni – Superate le paure e le speculazioni di chi non ha cuore il bene della città di Osimo, resto convinto più che mai di questa scelta che sottrae l’ospedale di Osimo da una depauperazione progressiva dei servizi sanitari alla cittadinanza. Anzi, oltre ai reparti storici, sono nate attività ambulatoriali e chirurgiche che prima erano assenti”.

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