facebook rss

Non ci sono più pazienti:
si smonta l’ospedale da campo
della Marina Militare

JESI - È iniziato ieri il disallestimento del Posto Medico Avanzato all’ospedale Carlo Urbani. La struttura sarà stivata in container, per essere trasportata ad Ancona, dove sarà imbarcata sulla nave anfibia San Giusto. Chiuso anche il reaprto di Terapia Intensiva 2 nel presidio ospedaliero jesino

L’ospedale da campo a Jesi

 

 

«È iniziato ieri il disallestimento del Posto Medico Avanzato (Pma) allestito dalla Marina Militare presso l’ospedale Carlo Urbani di Jesi, nell’ambito delle iniziative della Difesa di contrasto al Covid-19 volute dal Ministro della Difesa Lorenzo Guerini». Lo comunica in una nota stampa la Marina Militare. I fucilieri di marina della Brigata Marina San Marco, partiti da Brindisi lo scorso 1 aprile, in meno di 72 ore avevano allestito la struttura sanitaria campale, per metterla a disposizione dell’ospedale marchigiano. Durante l’allestimento, le sistemazioni alloggiative e le dotazioni sanitarie sono state portate agli standard del Carlo Urbani, per dare continuità al trattamento dei pazienti. «Parallelamente all’installazione della struttura – prosegue il comunicato – il personale sanitario della Marina Militare, proveniente da diverse sedi d’Italia, ha immediatamente iniziato a operare all’interno dei reparti Covid dell’ospedale, affiancandosi a medici, infermieri e tecnici, per condividere lo standard procedurale adottato dal personale dell’ospedale. Dall’8 aprile il Posto Medico Avanzato ha quindi iniziato ad accogliere pazienti Covid, di concerto con la Direzione Sanitaria dell’ospedale Carlo Urbani. Il 30 aprile è stato dimesso l’ultimo paziente, di fatto chiudendo le operazioni della struttura. Particolarmente proficui il clima di spinta collaborazione, lo spirito di genuina coesione e le notevoli sinergie stabilite tra il personale militare della Marina e quello civile dell’azienda sanitaria di Jesi».

I fuciliari della Marina Militare impegnati nel Pma di Jesi

Terminato il disallestimento, «la struttura sarà interamente stivata in container, per essere trasportata ad Ancona, dove imbarcherà sulla nave anfibia San Giusto.- chiude la nota della Marina Militale – Il binomio Fucilieri di Marina e nave anfibia testimonia l’elevata flessibilità d’impiego che consente alla Marina Militare di proiettare dal mare, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, le proprie capacità. Una volta a Brindisi, l’intero dispositivo del Posto Medico Avanzato, costituito da uomini, mezzi e materiali, manterrà uno stato di prontezza di 72 ore, pronto ad essere rischierato ovunque sul territorio nazionale, qualora ve ne sia la necessità, grazie alla versatilità intrinseca alla componente anfibia della Marina Militare».

I saluti degli operatori della Terapia intensiva 2 dell’ospedale ‘Carlo Urbani’ di Jesi

All’ospedale Carlo Urbani di Jesi oggi è stata anche chiusa la Terapia Intensiva 2 dopo le dimissioni dell’ultimo paziente. L’aveva annunciato giaà una settimana fa il personale del reparto diretto dal primario Tonino Bernacconi. «Oggi 10 maggio 2020 abbiamo chiuso la terapia intensiva 2 dell’ ospedale Carlo Urbani di Jesi. – scrivono in un post gli operatori della Terapia Intensiva 2 – Un ringraziamento al direttore, ai dirigenti medici, al personale infermieristico e di supporto. Un grazie a tutti gli jesini che ci hanno fatto sentire la loro vicinanza e che hanno creduto nel nostro lavoro. Grazie a tutti e ricordate fate i bravi L Italia è un grande paese e come scrissi qualche tempo fa non ci faremo mettere in ginocchio da nessuno».

Si svuota la Terapia Intensiva 2 dell’ospedale di Jesi: «Continuate a mantenere le distanze»



Articoli correlati

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X