Il vetro rotto? “Nessun errore, né dei montatori, né dei produttori: capita una particella di nichel nei vetri temperati, statisticamente succede in un metro quadro di vetro ogni 22mila”. Gli allagamenti? “Si è rotta una normale pompa nel vano ascensore, che era già presente prima dei lavori di ristrutturazione. Nella torre dell’impianto l’acqua ci è sempre finita, anzi semmai con le vetrate di acqua ne arriva di meno. Problema diverso l’acqua che non defluisce dalla pedana, ma non è niente di tragico, stiamo intervenendo”. L’architetto Sergio Roccheggiani, tra i progettisti del recupero dell’ascensore del Passetto, replica alle critiche che sono piovute sull’opera alle prime due defaillance. Dalla festa dell’inaugurazione dello scorso giugno per la fine dei lavori di manutenzione da 2,4 milioni, oggi l’ascensore è rimasto chiuso al pubblico per le verifiche dovute alle infiltrazioni d’acqua causate dalle piogge. “Le critiche sono strumentali. Stiamo facendo normali interventi di messa a punto e l’ascensore non è pericoloso. Conerobus oggi ha preferito chiudere le cabine al pubblico per consentire le verifiche” ribatte Roccheggiani. Stamattina l’architetto era sul posto, insieme con i tecnici comunali e al collega Marco Battistelli con cui ha firmato il progetto architettonico dell’ascensore, mentre dei lavori edili si è occupato lo studio Acale e della parte impiantistica l’impresa Serpilli Engeneering. “Il vetro rotto è stato cambiato senza costi aggiuntivi e non c’è mai stato alcun pericolo per la sicurezza: non sarebbe andato in frantumi nemmeno con una spinta. E’ un evento che capita difficilmente: ogni 22mila metri quadri di vetro temperato, può capitare un metro quadro con una particella di nichel che ha provocato il danno. Non è colpa né di chi lo ha montato, né di chi lo ha prodotto” commenta Roccheggiani.
E gli allagamenti? Sono due: uno nella torre delle cabine, l’altro sulla balconata aperta al pubblico. “C’è stata una bomba d’acqua e una delle pompe idrauliche nella torre degli impianti si è rotta. Di questo non mi occupo direttamente, ma so che doveva intervenire la manutenzione già nel pomeriggio. Non parliamo di difetti di progettazione o di costi esorbitanti: sono pompe di sollevamento dell’acqua già presenti nell’ascensore perché l’acqua in quei locali è sempre entrata, anche prima dei lavori di ristrutturazione” continua Roccheggiani. Cosa diversa invece l’allagamento della balconata. “Qui interverremo per far defluire l’acqua, ma ho letto sui social accuse di incompetenza assurde: in ogni opera, una volta finiti i lavori, si fanno normali interventi di messa a punto. Questo è uno di quelli” conclude Roccheggiani.
(E. Ga.)
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2,4 milioni di euro? Però!
Con quella cifra era meglio sistemarci le strade, invece di abbellire cose che non servono a nessuno
1 metro quadro ogni 22 mila…..che sfiga!!!!comunque io la conosco una persona che potrebbero mettere per raccogliere l’acqua piovana con un bel mocio vileda!!!
Intanto una bella figura di cacca l’hanno fatta
Ma la gente deve trovare sempre qualcosa per criticare ,anche le cose nuove e belle ,che comunque potrebbero avere delle ” noie ” ma cose normali,per i criticoni a cui non va bene niente ,specie poi se di corrente politica diversa ,è una critica grossa come una casa
Condivido con Sabrina Spillo e Michele ma per quanto tempo ancora ci dobbiamo tenere questa gente,capisco che vogliono abbellire la città ma se continuate così….
Usufruisce uno su 1000 di quel Cazzo di ascensore..tutti quei soldi si potevano destinare a beni più consumabili
Gino non dire cosi! È comodo per gli anziani, per i diversamente abili e mamme con passeggino … e ce ne sono veramente tanti! …. oltre alla gente comune. Diciamo che per il costo, poteva riuscire meglio ?