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Notte di razzie: ladri di computer
nell’azienda del patron dell’Anconitana

OSIMO - Il bottino ed i danni del furto messo a segno tra mercoledì e giovedì nello stabilimento di Osimo Stazione ammontano a circa 60mila euro. E' sparita anche una lavagna luminosa. Indagano i carabinieri

Foto d’archivio

Computer  e una lavagna luminosa scomparsi in una sola notte. Un colpo da circa 60.000 euro nel computo comprensivo dei danni, quello che è stato messo a segno tra mercoledì e giovedì scorsi nel capannone della Rays Spa di Osimo Stazione, l’azienda di Stefano Marconi, il patron dell’Anconitana. Il furto è stato denunciato ieri mattina alla stazione dei Carabinieri di Osimo e tutta l’attrezzatura rubata è regolarmente coperta da polizza assicurativa. La banda di professionisti, fuggita con il bottino tecnologico, ha consumato in poco tempo la razzia con metodi d’azione ampiamente collaudati, prima di far perdere le proprie tracce. Per infilarsi all’interno dello stabilimento cosmetico di via Crispi i malviventi hanno forzato un ingresso e poi disattivato i sistemi di videosorveglianza spostando le telecamere. Secondo un primo, sommario inventario, all’appello mancano 4 computer Apple  con i file di progetti e la lavagna luminosa del valore commerciale di circa 10mila euro. Per fuggire con il carico di attrezzature informatiche la banda deve aver utilizzato un furgone o comunque un mezzo capiente. Con le stesse modalità operative, poco prima era stata visitata dai ladri anche un’azienda della stessa zona industriale che si occupa di distribuzione automatica di caffè e snack,. Gli investigatori stanno cercando di capire se gli autori del furto sono gli stessi che dall’inizio della settimana stanno imperversando tra Osimo e Jesi.

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