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Aerdorica: nessun licenziamento,
firmato l’accordo per la solidarietà

ANCONA - Intesa raggiunta tra i sindacati e l'amministratore unico della società di gestione del Sanzio. Stracciata la procedura di mobilità per i 29 dipendenti, restano altri due scogli da superare per la salvezza dell'aeroporto, la decisione della Commissione europea sui 20 milioni di ricapitalizzazione ed il pronunciamento del Tribunale sull'istanza di fallimento

L’aeroporto delle Marche Raffaello Sanzio di Falconara (foto d’archivio)

 

Aerdorica firmato l’accordo che scongiura i 29 licenziamenti. L’intesa – raggiunta oggi tra i segretari regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti e l’amministratore unico della società di gestione del Sanzio, Federica Massei – sarà ufficializzata lunedì prossimo, 22 gennaio. Stracciata così la procedura di mobilità, aperta per 29 dei 96 dipendenti, il 1 febbraio si partirà con i contratti di solidarietà, che dureranno 18 mesi, per una media del 40 per cento di riduzione dell’orario di lavoro, per 83 persone. Una misura che consente all’azienda di arrivare a quel taglio complessivo di 1,4 milioni del costo del lavoro previsto dal piano di risanamento e come indicato dal ctu. Dopo mesi di trattativa – passando per il no al referendum dei lavoratori sulla prima ipotesi di accordo dello scorso ottobre – le parti sociali hanno trovato il punto d’incontro sulla proposta presentata una settimana fa dalla manager di Aerdorica, limata in alcuni passaggi. Tra questi, l’inserimento della possibilità di prepensionamento per alcune unità ed una articolazione della solidarietà attraverso un accordo interno, condiviso con i lavoratori. L’operazione solidarietà porterà ad un risparmio di 900mila euro all’anno ai quali si aggiungono economie pari a circa 500mila euro derivanti dalle misure messe in atto unilateralmente dall’azienda, quali il taglio delle indennità e degli straordinari, ed i turni spezzati. Superato questo scoglio, ora ne restano ancora due. Il primo, la decisione della Commissione europea in merito all’aumento di capitale pari a 20 milioni, stabilito dalla Regione (azionista di maggioranza dell’Aeroporto delle Marche con quasi il 90 per cento delle quote): è aiuto di Stato o no? Il secondo, la decisione del giudice fallimentare sulla reale possibilità di Aerdorica di risalire la china, secondo il piano di risanamento presentato dall’amministratore unico (che ha ricevuto un giudizio sostanzialmente positivo del ctu nominato dal tribunale), uscendo dalla pesante situazione debitoria (circa 40 milioni). L’udienza è fissata per il prossimo 25 gennaio.

Ma intanto si guarda al risultato odierno, salutato positivamente dai segretari regionali delle tre sigle sindacali, Valeria Talevi (Filt-Cgil), Roberto Ascani (Fit-Cisl) e Giorgio Andreani (Uil trasporti). «Siamo soddisfatti dal risultato raggiunto – ha dichiarato Roberto Ascani, al termine dell’incontro –. Speriamo di aver messo un punto alla vertenza Aerdorica e che da ora in avanti si possa parlare di sviluppo e rilancio dello scalo marchigiano. Aspettiamo di conoscere le decisioni del Tribunale e della Commissione Europea – ha aggiunto −. Una volta sciolta la prognosi, sarà inevitabile parlare di sviluppo e di tutte le iniziative che vanno in tal senso». Sulla stessa linea anche Andreani, che ha commentato: «Con oggi si chiude una fase delicata, perché era in corso una procedura di mobilità. Stracciata la procedura, viene meno lo spettro dei licenziamenti. Da domani si può iniziare a parlare con un linguaggio nuovo, quello dello sviluppo. L’aeroporto delle Marche, strategico sulla carta, deve diventarlo nei fatti − ha proseguito Andreani −. È fondamentale il sì dell’Europa che non può vedere nell’aumento di capitale un aiuto di Stato bensì un investimento su un’infrastruttura che ha un valore che va al di là delle necessità dei confini regionali e nazionali, essendo le Marche inserite a pieno titolo al centro dei corridoi e dei traffici europei».



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