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Tre nuovi contagi a Fabriano:
al via la sperimentazione
del tampone in auto o a domicilio

COVID 19 - Due casi in più registrati oggi anche a Sassoferrato: salgono a 200 le persone in isolamento preventivo nelle città della zona montana. «La Regione sta aumentando il numero dei test e ragionevolmente nei prossimi giorni avremo numeri in incremento» osserva il sindaco Gabriele Santarelli

Il sindaco Gabriele Santarelli

 

 

 

Tre nuovi casi di positività a Fabriano al Covid-19 che vanno ad aggiungersi ai 13 già conclamati. Due nuovi contagi anche a Sassoferrato che si somma ai 4 già ufficializzati. «La Regione sta aumentando il numero dei tamponi e ragionevolmente nei prossimi giorni avremo una contabilità maggiore dei casi» osserva il sindaco di fabriano Gabriele Santarelli. Nella città della carta è infatti partita proprio oggi la sperimentazione alla coreana che prevede di eseguire l’esame dei tamponi nel domicilio ai pazienti con sintomi sospetti o addirittura in auto mentre arrivano al pronto soccorso. Nel progetto sono coinvolti anche gli infermieri impegnati nelle attività di assistenza domiciliare e i test svolti su larga scala, a tappeto, potrebbere anche permettere di risparmiare sui presidi di protezione utilizzati da medici e infermieri all’ospedale, I pazienti con sospetta infezione dopo il test da inviare al laboratorio analisi torneranno a casa senza entrare nel presidio ospedaliero e li attenderanno il referto.

I cinque pazienti Covid segnalati oggi sono in osservazione al pronto soccorso dell’ospedale Profili mentre salgono a circa  200 persone le persone lasciate in isolamento preventivo nell’area montana, cosiderato che sono stati segnalati casi anche a Cerreto D’Esi, Serra San Quirico e Genga. Il sindaco di Fabriano invece preferisce noin entrare nel merito dello stop ai cicli produttivi delle aziende. I grandi stabilimenti stanno attivando la cassa integrazione in deroga concessa dal decreto ‘CuraItalia’. «Penso che in questo momento ognuno debba essere concentrato nello svolgere al meglio il proprio ruolo e nel gestire quanto di propria competenza. In questi giorni – sottolinea Santarelli – tra le altre cose ho dovuto aiutare una persona a rientrare dall’estero, un’altra a reperire i farmaco essenziale, insomma, da fare non manca. Ogni decisione deve essere presa sulla base delle conoscenze che si hanno senza fare facili proclami o fughe in avanti. Non ho tutte le informazioni necessarie nè conosco i motivi che hanno fatto assumere ai vertici le decisioni che conosciamo. Sarebbe fin troppo facile per me in questo momento dire che bisogna chiudere tutto. Sembrerebbe la cosa più giusta, logica ma anche la più semplicistica. Certo è che, seppure gli effetti sull’economia sono ad oggi non quantificabili, la priorità dovrebbe essere data sempre alla salute delle persone. Non sta a me stabilire come».

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