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Comunali, Territorio Comunità
lancia Fabio Pasquinelli:
«Siamo noi la vera alternativa» (Video)

OSIMO - Nel programma del candidato sindaco un centro storico aperto a nuove attività commerciali, parcheggi a pagamento solo in determinate fasce orarie del giorno, una sanità e aziende partecipate pubbliche e la riapertura del dialogo con i Comuni limitrofi. L'associazione non lesina critiche agli avversari e garantisce che non stringerà alleanze al ballottaggio: «Il risultato di queste elezioni amministrative riserverà sorprese»

Il candidato sindaco Fabio Pasquinelli (a destra) con Carlo Catena che correrà nella lista Territorio Comunità per il Consiglio comunale

Fabio Pasquinelli, il 7° candidato sindaco in corsa per le Amministrative 2019 di Osimo

 

Il biglietto per Palazzo comunale, Territorio Comunità stamattina l’ha consegnato a Fabio Pasquinelli. Con l’avvocato 38enne, consigliere comunale uscente, alle 11.30 di oggi al Caffè Diana c’era anche il collega d’aula Carlo Catena per presentare il candidato sindaco di Osimo. Entrambi si rimetteranno in gioco sotto l’egida dell’associazione costituita un anno fa dopo lo scisma de L’Altra Osimo, in parte rimasta alla guida della città, al governo con il sindaco democrat uscente, Simone Pugnaloni. «La coalizione Pugnaloni avrebbe dovuto rispondere a una esigenza di cambiamento, invece dopo le Amministrative del 2014 il potere si è trasferito ma le pratiche sono rimaste le stesse. – ha osservato Pasquinelli  giustificando la sua scelta di uscire dalla maggioranza – La politica invece non deve essere un ring di wrestling e i cittadini non solo elettori quando bisogna votare e poi ridiventano solo spettatori di maschere politiche che se le danno di santa ragione. Noi vogliamo cittadini partecipi alla scelte amministrative. Territorio Comunità è stata l’unica ad affiggere manifesti per i consigli di quartiere, non l’ha fatto nemmeno il Comune. Noi vogliamo potenziare i consigli di quartiere, come luoghi di discussione, consultivi e fondamentali».

Il percorso per arrivare alla convergenza su il nome ed il programma, è partito quindi da tempo ma fino all’ultimo istante non è stata certa la partecipazione all’appuntamento elettorale. E dopo 5 anni questa parte di Sinistra radicale fa muro contro il Pd, tanto da considerarlo l’avversario da battere in questa competizione elettorale. «Questa elezioni riserveranno grandi sorprese – ha aggiunto il candidato sindaco di Territorio Comunità – perché i cittadini dentro l’urna sono imprevedibili. Oggi si possono proporre solo progetti strutturali per la città, non bastano più le iniziative bandiera come è stato il Giro d’Italia, una grande festa che dietro ha lasciato il vuoto. Si deve pensare non per spot elettorali: prtima del Giro d’Italia meglio far insediare nuovi ristoranti, alberghi bar. Non è sbagliato l’evento ma dietro ci deve essere una struttura». Secondo Pasquinelli il centro storico di Osimo, in quest’ottica «ha bisogno che i commercianti che facciano rete e squadra. L’amministrazione che ha un ruolo pedagogico e deve stimolarli. La concorrenza dei centri commerciali, costruiti urbanisticamente come centri storici, hanno parcheggi liberi. Dovremmo prendere esempio dalla figura della direzione dei centri commerciali che pianifica. Di miglioramenti possono farsene tanti. I parcheggi a pagamento sono un’entrata importante per la città ma devono essere pagati in determinate fasce, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, poi devono essere liberi. La sosta al maxi parcheggio dovrebbe costare 25 cent all’ora  e non deve essere pagata nella giornata di domenica perché anche in centro i posteggi quel giorno sono liberi».

Il manifesto di Territoio e Comunità

Va poi riattivato il dialogo con i Comuni limitrofi. Un’esigenza che nasce dalla valutazione che dopo l’ultima legislatura «supina a tutte le scelte calate dall’alto dalla Regione», la città avrebbe bisogno di una guida politica che sappia ridargli prestigio e credibilità nei rapporti con le realtà limitrofe. Ogni sfaccettatura delle risorse osimane spesso inespresse, dall’inventiva, all’intraprendenza imprenditoriale, all’ospitalità, ai fermenti artistico-culturali, va collocata nel giusto ruolo. Vanno realizzati ad esempio nuovi depuratori con le altre città, soprattutto quelle della costa. «La sanità deve tornare pubblica – ha insistito Pasquinelli- e questa battaglia non può farla l’amministrazione comunale che ha avvallato la fusione dell’Inrca con il Ss. Benvenutoi e Rocco. Anche l’Astea deve tornare interamente pubblica, le operazioni fatte in questi anni fanno rischiare che salti l’affidamento diretto di molti servizi. Noi abbiamo votato contro la cessione delle quote di Astea Energia, l’azienda più grande di Osimo. Oggi dentro la società ci sono 2 privati».

Il candidato sindaco insiste anche sull’opportunità di costituire un’agenzia pubblica del lavoro. «Ci aveva pensato già quando eravamo in coalizione con Pugnaloni, ma a mia insaputa da un giorno all’altra, il sindaco ha chiuso l’ufficio esistente. – ricorda- Il problema è proprio questo: Osimo passa di padrone in padrone. Latini è stato un sindaco -padrone, Pugnaloni ha continuato sulla stessa strada. Chi l’ha votato voleva liberare Osimo da un certo tipo di governo. Invece. Dobbiamo aprire le finestre di palazzo comunale per far entrare aria nuova, per questo noi ci presentiamo come associazione e non come partito». Il ‘nemico’ di Territorio Comunità insomma sarà proprio Pugnaloni che secondo Pasquinelli ha buone chances di arrivare al  ballottaggio (l’unica certezza della tornata elettorale per lui è il voto del secondo turno). Stavolta però la sua associaione non tenderà la mano per future alleanze.  «Latini rappresenta uno spettro, i 5Stelle e la Lega fanno fatica a spiegare agli elettori osimani che cosa vogliono per Osimo – chiude – Territorio Comunità non è disposta a stringere apparentamenti neanche al ballottaggio. Dopo le Comunali 2014 ho capito che le alleanze fatte al ballottaggio non funzionano. E questo principio vale anche se al secondo turno arriveranno Achille Ginnetti (Progetto Osimo) o David Monticelli (M5S). Con loro mi ero già confrontato per costituire una terza aggregazione con programma comune per contrastare i duellanti Pugnaloni-Latini. Una strada che non è stato possibile percorrere. A questo punto la vera alternativa siamo noi»

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