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Tragedia di Corinaldo,
Andrea Cavallari si dissocia:
«Ero lì ma non ho spruzzato lo spray»

INDAGINI - Durante l'interrogatorio di garanzia avvenuto oggi nel carcere di Genova, il primo dei 6 giovani arrestati ed indagati per la tragedia della Lanterna Azzurra ha preso le distanze anche dalla banda

L’ingresso della Lanterna Azzurra

 

Si è dissociato dalle accuse e dal resto della banda durante l’interrogatorio di garanzia. Il 20enne Andrea Cavallari è il primo dei sei arrestati della ‘banda dello spray’ della Bassa Modenese indagata per la strage della discoteca ‘Lanterna Azzurra’.

Il procuratore capo di Ancona, Monica Garulli

Oggi è stato ascoltato nel carcere di Genova dove è stato trasferito dopo l’arresto avvenuto a Sestri Levante mentre era in vacanza. «Non ho niente a che fare con i fatti di Corinaldo. Non ho spruzzato lo spray e non ero in contatti con gli altri ragazzi. Sono entrato in quella discoteca dieci minuti prima della tragedia». Accompagnato dal suo avvocato, Gianluca Scalera, sono le sue dichiarazioni (riportate dall’Ansa) rese al magistrato genovese che nelle prossime ore trasmetterà gli atti ai colleghi di Ancona.

il comandante provinciale dei carabinieri di Ancona, colonnello Cristian Carrozza

Cavallari si è invece avvalso della facoltà di non rispondere sugli altri capi d’imputazione a suo carico, relativi alle rapine consumate sempre all’interno di locali da ballo. Le indagini proseguono con gli interrogatori di garanzia, previsti per domani, anche degli altri giovani destinatari del provvedimento di misura cautelare in carcere, reclusi nei penitenziari  tra Modena e Ravenna. Sono Ugo Di Puorto (figlio di Sigismondo, detto Sergio, in carcere per i suoi legami con il clan dei Casalesi) considerato un po’ la mente del gruppo. C’è poi Raffaele Mormone, incensurato e impiegato a nascondere la refurtiva. Tra gli indagati anche Moez Akari, detto ‘il maestro del gas’, che insieme a Cavallari era stato sorpreso in azione a Disneyland ed era stato processato in Francia per poi essere rilasciato. Ritenuti esperti nell’uso dello spray e arrestati per i fatti di Corinaldo anche  Souhaib Haddada e Badr Amouiyah. Tutte e sei facevano parte di due diverse bande. Due commandi che collaboravano e che all’occorrenza univano le forze per portare a termine rapine. Un modo facile di fare soldi.



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