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Dietrofront sui fondi periferie,
Mancinelli: «Aspetto i fatti»

ANCONA – Il sindaco non si fida dell'accordo Stato-Regioni-Città raggiunto mercoledì con l'Anci. I parlamentari M5S in coro: “Ridiamo ossigeno ai Comuni e rispettiamo la legge”

Il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli, durante la manifestazione di protesta per il bando periferie, agli Archi (foto d’archivio)

 

Bando periferie, Mancinelli aspetta a cantare vittoria. La svolta nel braccio di ferro tra Comuni e governo sui finanziamenti per la riqualificazione delle periferie è arrivata inaspettatamente giovedì, dopo che l’Anci aveva annunciato la rottura di ogni tavolo di confronto, raggiungendo invece un’intesa raggiunta sul ripristino dei fondi. I finanziamenti saranno confermati per le città che hanno già progetti esecutivi pronti per l’appalto, come nel caso di Ancona. Soldi cancellati dal Parlamento lo scorso settembre e rinviati al 2020 per rispondere ad un vizio di legittimità mosso dalla Corte Costituzionale, la protesta delle città ha portato al parziale ripensamento. Ancona potrebbe dunque vedere arrivare i 12,5 milioni necessari per i progetti di Archi e Palombella. “Saremo pienamente soddisfatti quando dall’accordo si passerà alla norma di legge” commenta Mancinelli. “L’accordo di ieri è un passo avanti positivo – afferma ancora – e di grande valore rispetto allo sconvolgimento che c’era stato con l’approvazione del decreto Milleproroghe. E’ un buon risultato sapendo che partivamo da una situazione drammatica, sostanzialmente con la revoca dei finanziamenti. Quanto ottenuto scaturisce dalla mobilitazione che c’è stata in tutte le città da parte dei Comuni, dei sindaci e dei cittadini, frutto della mobilitazione che siamo riusciti a mettere in campo. Certo ci sono ancora dettagli importanti da capire, soprattutto bisogna che quell’accordo diventi legge, così come previsto anche dalla stessa intesa. Siccome però di sorprese in questi mesi ne abbiamo avute tante, diciamo che noi siamo soddisfatti ma aspettiamo di essere pienamente soddisfatti quando dall’accordo si passerà alla norma di legge che dovrà tradurlo in fatti concreti e con l’inserimento di esso all’interno della ormai prossima Finanziaria”.

Lo stato attuale degli Archi di via Marconi

Di segno opposto la reazione della pattuglia dei parlamentari marchigiani M5S, che in una nota congiunta difendono le scelte del governo e Parlamento. “Dopo anni di sacrifici e di tagli, con il decreto Milleproproghe abbiamo sbloccato 1 miliardo di euro per i comuni in avanzo di bilancio, e rispetto al Bando Periferie, abbiamo fin da subito – come sempre detto – garantito i finanziamenti per i primi 24 progetti classificati. Poi, grazie al dialogo tra il Presidente Conte e l’Anci (Associazione Comuni italiani), ci siamo impegnati a finanziare nei prossimi 3 anni anche tutti gli altri progetti in fase già avanzata (esecutiva), inserendo una norma ad hoc in uno dei prossimi provvedimenti utili. Dopo avere approvato il decreto Milleproroghe, vogliamo monitorare i progetti che ancora non sono in fase avanzata per valutarli” si legge nella nota firmata da Terzoni, Parisse, Emiliozzi, Cattoi, Cataldi, Romagnoli, Fede e Coltorti. “Grazie al nostro intervento i Comuni torneranno a prendere ossigeno, dopo anni di sacrifici e tagli – sostengono i pentastellati -. Per quanto riguarda gli avanzi di amministrazione, si tratta delle risorse spesso accumulate a causa dei vincoli contenuti nel Patto di Stabilità interno e nella nuova disciplina del pareggio di bilancio. Soldi accantonati e che non potevano essere utilizzati. Ora sono stati sbloccati fondi appunto per 1 miliardo complessivo in 4 anni (2018-2021). Per quanto riguarda il bando per le periferie, invece, ricordiamo che era stato finanziato dal Governo Pd per metà dell’importo complessivo e quindi erano di fatto promesse effimere.

Il senatore M5S Mauro Coltorti e la deputata Patrizia Terzoni

Come ricordiamo che molti dei progetti presentati devono ancora essere valutati. Per non tenere fermi, però, centinaia di milioni di euro in un momento come questo, li abbiamo messi a disposizione da subito a tutti i comuni che abbiano un avanzo di amministrazione. Nel frattempo, abbiamo garantito i 500 milioni necessari al finanziamento dei 24 progetti del bando periferie già approvati. Per quanto riguarda gli altri 96 progetti (1,6 miliardi di euro totali) come detto, quelli esecutivi verranno finanziati tramite una norma ad hoc mentre gli altri saranno attentamente monitorati nei prossimi mesi. I fondi per questi ultimi (pari a 800 milioni) verranno recuperati tramite la convocazione della Conferenza Unificata che unisce Stato, Regioni e Comuni. In questa Conferenza supereremo anche il problema della legge precedente che era stata dichiarata incostituzionale (legge che aveva dato il via al bando Periferie del governo Renzi, 2016). Ricordiamo, infatti, che una sentenza della Corte Costituzionale del 7 marzo 2018 ha dichiarato illegittimo l’art.1 comma 140 della legge 11 dicembre 2016 nella parte in cui non prevede un’intesa con gli enti territoriali in relazione ai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri riguardanti settori di spesa rientranti nelle materie di competenza regionale” concludono i grillini.



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