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«Il sindacato faccia battaglie
per potenziare le risorse umane
dell’ospedale Inrca-Osimo»

SANITA' - Il sindaco Simone Pugnaloni prende le difese del dg dell'Inrca di Ancona ricordando all'Annao Assomed che «l’adeguamento anticendio nei vecchi edifici spesso ha tempi lunghi dettati dal Codice degli appalti». Per le liste civiche invece «il Ss Benvenuto e Rocco sconta le scelte del 2015 di farlo uscire dall'Asur così tanto sostenute dalla sinistra»

L’ospedale Inrca-Osimo, Ss Benevnuto e Rocco

«Dispiace che l’ospedale di Osimo che funziona faccia invidia. I numeri delle prestazioni parlano da soli. La fortuna è stata la scelta del matrimonio con l’Inrca. Oggi ci sono primari, medici, infermieri ed Oss che in tempi di pandemia hanno lavorato sodo per garantire un ottimo servizio alla Vamusone. Ancona ha la sua storia, Osimo altrettanto. Dispiace che con tutti gli ospedali ormai vetusti, l’attenzione guarda caso da tempo dal sindacato venga riposta solo su Osimo. Il sindacato proponga battaglie per incrementare risorse umane e lotti per non farsi sfuggire fuori Regione eccellenze di elevata professionalità. Non difenda chi si crede un’eccellenza perché tutti sono bravi, ma nessuno è indispensabile».

dal sin. il dg dell’Inrca Anocna Gianni Genga con il sindaco SImone Pugnaloni

Il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni, interviene nel dibattito sulla sanità locqle aperto dopo la segnalazione di diverse criticità da parte dell’Annao Assomed. Il sindacato dei medici ospedalieri ha rilevato diverse falle nel sistema della sicurezza anticendi dell’ospedale Inrca-Osimo, a partire dalla presenza del serbatoio di stoccaggio dell’ossigeno non protetto da muro anti deflagrazione e troppo vicino al fabbricato del nosocomio e alle abitazioni private di via Soglia (sarà spostato domani), fino alle carenze igienico sanitarie collegate alla presenza di piccioni. «L’antincedio è un problema sovente in tanti edifici pubblici di vecchia data e tutte le amministrazioni pubbliche stanno lavorando per adeguarsi con i tempi burocratici che anche gli avvocati dovrebbero conoscere, lunghi e che a volte fanno arrabbiare, ma sono quelli previsti dal codice degli appalti. – sottolinea in un post su Fb, Simone Pugnaloni – Il direttore Genga ha prontamente risposto con l’eleganza che occorre senza la spettacolarizzazione dei media. A noi non servono partiti e sindacati che distruggono, ma che costruiscono per il bene dell’Italia, delle Marche, di Ancona e di Osimo. Le liste civiche siano coerenti con se stessi, sono per la sanita’ privata (ospedale della provvidenza), continuino su quella strada, non intralcino chi da sempre è per la sanità pubblica».

I coordinatori delle Liste civiche Osimo

Anche le Liste civiche di minoranza infatti hanno sentito il dovere di dire la loro sulla sanità osimana. «Come nel 2000 quando sono state chiamate a risolvere l’inghippo dei lavori dell’ospedale a San Sabino creato dalla sinistra e che ha causato l’impossibilità di realizzare il nuovo nosocomio, così oggi, come sempre, le Liste civiche sono chiamate a salvare il Ss Benvenuto e Rocco nella situazione in cui l’ha portato le scelte dell’amministrazione di sinistra sostenuta da spezzoni di destra. – scrive in una nota Giulia Dionisi del Coordinamento Liste civiche – Hanno un tocco magico per depotenziare e annullare tutto ciò che toccano nella Sanità Osimana, salvo poi lasciare agli altri l’ingrato compito di ricostruire e ripartire. Sono per antonomasia politicamente disfattisti dell’assistenza sanitaria di Osimo ( e questo è dato di fatto). Per il Ss Benvenuto e Rocco si sconta le scelte del 2015 di farlo uscire dall’Asur così tanto sostenute sia dalla sinistra, con l’emblematica foto di Pugnaloni e Ceriscioli, sia il silenzio assordante della destra locale».

Secondo i movimenti civici «è singolare davvero che la sinistra osimana continui ad elargire i loro giudizi verso le Liste civiche: unica forza territoriale che come primo punto di programma aveva ed ha la salvaguardia della Sanità, che è anche sinonimo di Salute. – aggiunge la Dionisi – Via la Pediatria, l’Ostetricia, la Ginecologia e così via, e poi via pure l’ospedale Asur: il risultato ora è che ne paghiamo le conseguenze tutti. Gli stessi cercheranno di buttare le colpe su chi da soli 7 mesi – e ribadiamo i 7 mesi- governa la Regione Marche, per coprire i propri errori o continuare a seminare odio politico in danno degli osimani. Chiarito questo noi civici ripartiamo ancora una volta per cercare di risolvere la situazione, metterci una pezza e avviare un progetto diverso: un progetto di certo ardito e difficile ma assolutamente necessario. Salute, Sociale e Lavoro sono i primi punti alla nostra attenzione».



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